Última actualización Marzo 31, 2019 da Javier Argudo
Poche volte un cognome ha reso un giocatore più onorevole. George Best è stato uno dei migliori calciatori (per molti i migliori) della storia di Manchester United e occupa anche una posizione privilegiata tra i grandi giocatori di tutti i tempi.
Oggi vorremmo salvare una delle esibizioni più leggendarie della sua carriera. È successo in una partita del quinto round del FA Cup nell'anno 1970 tra il Manchester United e Northampton. quel giorno, los futbolistas del equipo ‘zapatero’ prepararon a conciencia uno de los partidos más importantes de sus carreras para tratar de frenar a una de las grandes estrellas de los ‘Red Devils’, George Best.
GEORGE BEST ‘EL QUINTO BEATLE”
Il campo non era nelle migliori condizioni, molto fangoso, qualcosa che era abbastanza comune a quei tempi e quello, in teoria, Ha favorito la squadra più debole e messo in difficoltà i calciatori più tecnici, come è avvenuto con il nordirlandese.. Nulla è più lontano dalla realtà. Il risultato finale dice tutto. Lo United ha distrutto il loro rivale con una forza 8-2 e George Best è stato autore di sei gol regalando un vero e proprio recital sul campo di gioco.
Quello che è successo quel pomeriggio ha avuto un grande impatto su diversi calciatori del Northampton che ha reso pubbliche alcune dichiarazioni di ciò che hanno sentito quel giorno su diversi media o anni dopo in un libro autobiografico.
Kim Book, il portiere che ha concesso quella scandalosa vittoria, ha detto: “Best era demasiado bueno para mí. In uno dei gol mi ha fatto una finta fingendo di lato, mi ha lasciato sdraiato sul pavimento e ha composto una porta vuota. La sua qualità era umiliante. Se un giorno sono da un lato della strada e lui mi fa un cenno con la testa dall'altro, me escondo debajo de un autobús”.
nel frattempo, difesa John Clark ha detto: “Lo único que vi durante todo el partido fue la parte trasera de George desapareciendo en la distancia”. ultimo, sicuramente la dichiarazione più scioccante di tutte è stata firmata Ray Fairfax, quello incaricato di marcare l'uomo a Best: “Lo único que pensaba era, perché? Perché deve succedere a me? La única vez que estuve cerca de él en todo el partido fue al final cuando nos dimos la mano”.